Carrara 5 Stelle

Lunedì 15 Giugno 2015 19:22
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La Raccolta Porta a Porta è il futuro: a cominciare dalle scuole

 

Il Movimento 5 Stelle di Carrara da sempre insiste sul tema della raccolta differenziata porta a porta, che in estrema sintesi rappresenta un progresso civile ed ecologico cui non solo dobbiamo puntare per decoro urbano, ma anche per lasciare un mondo completamente diverso ai nostri figli.

Per tale ragione non possiamo accettare, come cittadini, la noncuranza e superficialità con cui viene promossa e gestita la raccolta all'interno delle strutture scolastiche come il Taliercio, dove recentemente anche una mamma ha sottolineato problemi di degrado e malagestione da cui è nata una nostra mozione presentata ieri sera in consiglio comunale.
Riportiamo la lettera aperta per ribattere e ricordare che i cittadini sono i fruitori ed aventi diritto, non mendicanti. Come questa scrivente, ogni cittadino che si oppone a disagi e disservizi dedicando un po' del suo tempo ad andare in fondo ai problemi senza sempre lasciare correre, si rende parte attiva della cittadinanza, parte della soluzione che comincia con il sollevare il problema e finisce con ognuno, istituzioni comprese, che fa debitamente la sua parte.
Lo scarica barile tra dirigenti, dipendenti e cittadinanza non è più accettabile. Ogni "rifiuto" è in realtà una risorsa gravemente sprecata ed un mattone in più nell'inquinamento demenziale che ci sta soffocando e che ammalerà i nostri bambini.
Fuori dai denti, non ci interessa di chi è la colpa: ognuno faccia la sua parte.
Nel comprensorio mancano i cassonetti differenziati per colore, manca la determinazione della dirigenza che organizzi ed imponga al personale prassi civili e dovute, manca forse anche l'impegno di alcuni cittadini, certo: probabilmente leggono nel lassismo con cui tutto ciò è preso sottogamba, il dovere di adeguarsi.
Non ci sono più scuse per le tante giustificazioni, una più imbarazzante dell'altra che in questi giorni sono state fornite a ragione dei diversi disservizi. Se mancano le tende alla materna, le tende si comprano. Se mancano i cassonetti, i cassonetti si procurano. Se mancano i sacchetti, i sacchetti si procurano, se manca l'applicazione da parte del personale, il personale va aiutato e coinvolto per renderlo partecipe e consapevole. Se il personale addetto al trasporto dei rifiuti non si sente autorizzato ad entrare, va autorizzato esplicitamente. Se c'è un pericolo, il pericolo va eliminato immediatamente!
Ai cittadini non deve interessare e non dovrebbero trovarsi a risolvere i problemi che persone specificamente pagate sono incaricate di risolvere! Qui stiamo parlando di problemi di una banalità francamente sconcertante che, lo stesso, da anni si ripetono uguali a se stessi.

Purtroppo, e dopo diversi disagi, mi trovo a raccontare alcune delle tante piccole (ma anche grandi!) esperienze negative vissute da che i miei figli frequentano le scuole Giampaoli e Girotondo. Ovviamente non intendo qui negare le dovute e tante lodi per gli aspetti qualificanti della didattica, ma intendo concentrarmi su veri e propri disagi burocratici e non solo, che si accumulano, in una routine al limite della vessazione.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione arbitraria della direzione di Giampaoli di sospendere il servizio mensa e quindi l'orario pomeridiano, ben prima del termine delle lezioni, cioè dal 19 giugno invece che dal 30, termine ultimo delle lezioni.

La "scoperta" di questa chiusura anticipata del servizio l'ho fatta grazie al passaparola con altre mamme pochi giorni fa. Nulla mi è stato comunicato formalmente e tanto meno con largo anticipo, né mi è stata chiesta opinione rispetto al fatto che per 7 giorni lavorativi avrei avuto uno dei miei due bambini senza la copertura scolastica.

Cosa significa per due genitori che lavorano? Ve lo lascio immaginare.

Sottolineo che l'iscrizione dei bambini viene esplicitata con orario dalle 9 alle 16 e che nel caso specifico del Giampaoli la cucina della mensa è in condivisione con il nido comunicante, la quale resterà comunque aperta ed operativa fino al 30 giugno.

Allora perché chiudere prima, senza avvertire formalmente del cambiamento di erogazione di un servizio che di fatto dovrebbe essere un diritto?

Scatenatosi un po’ di dovuto risentimento da parte delle madri, ci è stato detto da un rappresentate delle istituzioni che dovevamo raccogliere le firme delle famiglie che richiedevano il servizio fino alla fine del mese, e che ciò sarebbe stato valutato dalla direzione per concedere una proroga.

Insomma: il diritto al contrario. Loro chiudono la baracca senza quasi avvertire, noi che abbiamo iscritto i bambini contando su un servizio, dobbiamo raccogliere le firme e sperare che ci vengaconcessa la grazia.

Forse, e dico forse, non avrei reagito così male se questa non fosse una delle innumerevoli assurdità e anomalie di cui vari dirigenti e burocrati si arrogano il diritto.

Vogliamo parlare di come per le iscrizioni di questi figli alle scuole serva per forza recarsi fisicamente negli uffici del comune, ricompilare mille volte scartoffie con gli stessi dati ogni anno, ripresentare gli stessi ISEE identici per più figli e per più anni, vedere persi quasi ritualmente i propri documenti?

Vogliamo parlare di come viene mantenuto il comprensorio? L'ultimo fatto in ordine cronologico esprime una grave malagestione di una criticità. Domenica sera infatti, dei vandali hanno sparso vetri e divelto gli steccati nel giardino delle scuole e il risultato a mercoledì mattina è che i vetri erano stati ripuliti il più possibile dalle maestre e dalle mamme, senza intervento alcuno degli enti competenti, con quindi avanzi di vetri ovunquechiodi pericolossissimi arrugginiti sporgenti dalle assi lungo tutta la staccionata. Ricordo che il comprensorio ha anche un nido al suo interno con bambini che non possono proprio riconoscere questi pericoli.

Vogliamo anche parlare di come nel comprensorio non venga applicata una civile raccolta differenziata? A partire dal nido e per finire con i cassonetti in giardino, è evidente che l'unica raccolta differenziata, viene fatta dalla cucina. E perché mai? Amia, il comune, la dirigenza e chi per loro, non lo sanno che ogni rifiuto indifferenziato finisce in discarica oppure bruciato in fumi tossici?

Questa è solo l'ultima di una sfilza che ci lascia intendere come nell'atto di espletare il proprio servizio o lavoro, non tutti prendano seriamente i diritti degli altri e neanche l'evoluzione civica, l'ammodernamento, l'ottimizzazione delle procedure e dei flussi di lavoro, insomma il miglioramento rispetto al ristagno in una patetica routine che invece vincola i cittadini alle stesse vetuste prassi ogni anno.

Con buona pace per un comune dove la maggioranza in consiglio comunale (l'ho sentita io con le mie orecchie!) vantava già anni fa, di avere dato il via al processo di informatizzazione dell'intera amministrazione, ad oggi io non ho un luogo certo e trasparente dove fare una rimostranza come questa, attraverso cui anche altri possano accodarsi per chiedere miglioramenti ed essere informati dei fatti attraverso gli occhi di un qualsiasi altro cittadino. Sarà un caso?

Quindi scrivo ai giornali e su facebook. E vediamo se a suon di dire le cose come stanno prima o poi qualcuno cambia registro, pur di salvare la faccia.

Eva Melodia


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